Ai carissimi Studenti, Docenti, e Segretaria della Scuola Diocesana di Teologia
Cari amici, uso questo modo inconsueto, una specie di lettera aperta, anzitutto per salutarvi tutti e per augurarvi di cuore buona Pasqua, visto che di persona non ci si può vedere, e così colgo l’occasione per aggiornarvi sulla situazione della Scuola dopo ormai sei settimane, un mese e mezzo, di chiusura.
Non voglio entrare nel numero di chi fa commenti sui social, a proposito o meno, sul tempo che stiamo vivendo. Vi dico soltanto che ogni giorno celebro – rigorosamente da solo e a porte chiuse! – la Santa Messa ricordando tutti voi, le persone a cui vogliamo bene, gli ammalati, chi si sente solo in questi giorni, la nostra Nazione e il mondo intero, affidando al Signore quella sottile angoscia che tutti ci portiamo dentro in questo tempo: il non sapere, non poter fare un programma, il timore del contagio, il dolore di fronte a chi non ce l’ha fatta. Abbiamo vissuto tutti questo clima in una Quaresima senza momenti liturgici, ma vissuta fino in fondo nelle nostre case, con tutte le privazioni che ancora continuano. Andiamo a vivere una Settimana Santa un po’ come reclusi, mentre la bellezza della natura che si apre a primavera ci chiamerebbe ad uscire.
La nostra Diocesi ci propone un percorso di preghiera in casa, con un angolo della nostra dimora dedicato a ricordare la presenza del Signore. Abbiamo occasione di partecipare in streaming o alla televisione alle celebrazioni del Vescovo Claudio e di Papa Francesco. Una lampada alla finestra accesa nella notte della Veglia Pasquale e le campane a festa la domenica di Pasqua a mezzogiorno saranno i segni esterni per queste giornate.
Vi aggiorno brevemente sulla Scuola. Dalla settimana di vacanza per il Carnevale non abbiamo più riaperto. Si pensava una settimana, poi quindici giorni, sono passate ormai sei settimane, un mese e mezzo, e non si ha al momento nessuna prospettiva certa se e quando si potranno riprendere i nostri incontri e le lezioni; stiamo purtroppo perdendo corsi molto interessanti che speriamo di poter recuperare magari il prossimo anno. Intanto è stato completato il programma per il prossimo anno accademico, con otto corsi uno più interessante dell’altro. A breve sarà pubblicato il pieghevole e la locandina per ora solo sul sito e sul profilo Facebook, per il cartaceo… aspettiamo tempi migliori!
In questo contesto di domande, molte per ora senza risposta, viene annunciata la luce della Pasqua. Questi giorni ci sembrano piuttosto una lunghissima Quaresima, è vero, addirittura quasi un prolungato Venerdì Santo. Ma l’annuncio di Pasqua dice questo di grande: che alla notte della Croce c’è un limite, un termine, è il mattino di Pasqua. Vivere questo annuncio cristiano in questo contesto è davvero una luce di speranza. Perché anche se non sappiamo “quando”, sappiamo “che” la vita ritornerà.
È l’augurio che ci facciamo in questa Pasqua così diversa e strana, guardando alla luce che scaturisce dalla tomba di Cristo rimasta vuota, guardando ai colori e ai profumi della primavera di una vita che rinasce.
A tutti il più caro augurio di Buona Pasqua.
Don Francesco